"Gian Carlo Minardi, noto costruttore di auto di Formula 1, per un ventennio fino al 2005, sabato scorso è stato ospite a Montecatini, presso il G.H. Nizza, del Kursaal Car Club per presentare il suo libro “Minardi racconta – 35 anni di gare:dalla Formula Italia alla Formula 1” edito dalla Edizioni C&C. Bella occasione di incontro per i numerosi presenti con un personaggio, vanto del nostro paese, noto a livello mondiale non solo nel settore delle gare di F1 ma anche per le ben note capacità imprenditoriali  che lo portarono a creare dal niente una azienda che contava 200 dipendenti e riusciva a restare quasi costantemente tra i primi 10 team del mondo.

Erano presenti i dirigenti del Kursaal Car Club guidati dal presidente Pieri, l’editore Enzo Cimatti e Maurizio Tabucchi, direttore di EpocAuto. 

Ha introdotto la serata Giuseppe Orsi del Club organizzatore che, insieme con Tabucchi, ha ricordato le tappe fondamentali della  vita di Minardi, non solo professionale; le sue doti di manager ed imprenditore riconosciutegli ovunque – che gli hanno anche valso nel 2007 una laurea Honoris Causa in Chimica Industriale all’università di Bologna – la sua determinazione nell’affrontare la competizione con i giganti della F1, pur con modeste risorse economiche (è noto che le sue auto avevano spesso anche  componenti da scarti di altri team, Ferrari in testa) ma soprattutto il suo “fiuto” nello scoprire tanti piloti che si sono poi affermati nelle competizioni, e tra questi molti italiani. Da Martini a Nannini, da De Cesaris a Morbidelli, da Fisichella ad Alboreto, tanto per nominarne alcuni, ancora giovanissimi alla guida delle sue auto, senza dimenticare nomi come Alonso e Webber che agli inizi della carriera tenevano anch’essi ben stretto un volante della Minardi Team. Il relatore ha voluto infine sottolineare che più che un libro sulle corse questo è il romanzo di un uomo mille miglia lontano dal gelido manager materialistico e che invece con il suo entusiasmo, la sua limpidezza morale, la sua determinazione e perseveranza in nome di un’idea sportiva, si avvicina molto ai concetti propugnati da De Coubertin, oramai quasi unici nell’ambiente delle gare di F1.

Minardi, con il suo modo di esporre, da buon romagnolo, simpatico e schietto, anche rispondendo a numerose domande dei presenti, ha dedicato un’intera serata a raccontare tante vicende ed aneddoti del mondo della F1 e sui rapporti che personalmente ha avuto con i grandi del mondo dei motori, Enzo Ferrari per primo."

 

Fonte "La Nazione"